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Brigata dell'Esercito Italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Brigata meccanizzata Sassari è una brigata di fanteria meccanizzata dell'Esercito Italiano, posta alle dipendenze del Comando Forze Operative Sud.
Brigata meccanizzata "Sassari" | |
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Scudetto della Brigata | |
Descrizione generale | |
Attiva | 1º marzo 1915 - 10 settembre 1943 1958 - oggi |
Nazione | Italia Italia |
Servizio | Regio esercito Esercito Italiano |
Tipo | Fanteria meccanizzata |
Guarnigione/QG | Caserma "La Marmora", Piazza Castello, Sassari |
Soprannome | Dimonios Rote teufel (Diavoli rossi) |
Motto | Sa vida pro sa Patria ("La vita per la patria") |
Colori | Bianco e rosso |
Marcia | Dimonios |
Battaglie/guerre | Prima guerra mondiale Battaglia degli Altipiani Battaglia del solstizio Seconda guerra mondiale Guerra in Iraq |
Anniversari | 28 gennaio (Battaglie dei Tre Monti) |
Decorazioni | Medaglia d'oro al valor militare |
Onori di battaglia | Medaglia d'oro al valor militare |
Parte di | |
Comando Forze Operative Sud | |
Comandanti | |
Comandante attuale | Gen.D.Stefano Messina |
Simboli | |
Fregio 151º Reggimento Sassari | |
Fregio 152º Reggimento Sassari | |
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |
Il 151º reggimento fanteria "Sassari", con sede a Cagliari presso la caserma Monfenera, e il 152º reggimento fanteria "Sassari" con sede a Sassari presso la caserma Gonzaga costituiscono il nucleo storico della brigata. Ad essi, in tempi più recenti, si sono affiancati il 3º reggimento bersaglieri, dislocato a Capo Teulada nella Caserma Pisano, il 5º Reggimento Genio Guastatori, che ha sede presso la caserma Bechi Luserna di Macomer, il reggimento logistico "Sassari" dislocato a Cagliari e il 45º reparto comando e supporti tattici "Reggio" di stanza a Sassari. Il comando della brigata ha sede nel centro di Sassari presso la caserma La Marmora. La brigata è una delle unità italiane più presenti nei teatri operativi in operazioni di risoluzione delle crisi (CRO - Crisis Response Operations) ed è classificata dall'Esercito come "forza di proiezione".
La Brigata Sassari (Tattaresa) è stata costituita il 1º marzo 1915 da due reggimenti, il 151º fanteria a Dolianova (Cagliari) e il 152º fanteria stanziato a Tempio Pausania: la particolarità di questi reparti è che sono composti quasi interamente da sardi, e quindi sono uniti da un forte senso di gruppo. Già in passato vi erano stati gruppi militari formati da conterranei sardi, tra cui la Cohors II Sardorum in epoca romana, schierata in Nord Africa e costituita solo da ausiliari sardi, diversi tercios reclutati nel periodo iberico, il Reggimento di Sardegna in quello sabaudo e la Brigata Cagliari operante tra il 1862 ed il 1991. Secondo alcune testimonianze raccolte negli anni, tenendo ben conto che, a parte l'articolo del giornale La Nuova Sardegna, non esiste alcun documento ufficiale che confermi questa notizia, la decisione di costituire una brigata di soli Sardi avrebbe avuto origine da una rissa concitata tra un esiguo gruppo di artiglieri sardi e un reggimento di "continentali", al termine della quale il primo riuscì a mettere fuori gioco il secondo[1].
La Brigata "Sassari" venne subito messa in servizio nella prima guerra mondiale, quando combatté sull'Isonzo e ottenne la citazione sul bollettino del Comando Supremo come migliore unità, per le sue azioni eroiche negli scontri di Bosco Cappuccio, Bosco Lancia e Bosco Triangolare.
Nel 1916 combatté sull'Altopiano di Asiago, ricevendo la prima medaglia d'oro per la riconquista dei monti del massiccio delle Melette (il Monte Fior, il Monte Castelgomberto, il Monte Spil e il Monte Miela) e del Monte Zebio.
Una narrazione di tali eventi si trova nel memoriale Un anno sull'Altipiano di Emilio Lussu, ai tempi un ufficiale della Brigata.
Nel novembre e dicembre 1917, in seguito alla Battaglia di Caporetto, la "Sassari" combatté sul Piave per fermare le truppe austriache che già avevano occupato tutto il Friuli e parte del Veneto.
Nel 1918 combatté nella battaglia dei Tre Monti prendendo il Col del Rosso, il Col d'Ecchele e il Monte Valbella, ottenendo una seconda medaglia d'oro.
La Brigata "Sassari" ebbe in queste azioni un alto numero di vittime, il 13,8% degli effettivi contro il 10,4 della media nazionale (138 Sassarini ogni 1000 incorporati contro la media nazionale di 104). Le perdite subite furono 3.817 tra morti e dispersi e 9.104 tra mutilati e feriti (la regione con il più alto numero di caduti in percentuale fu la Basilicata con il 21,06 %; la regione con il maggior numero di perdite fu la Lombardia con 80.108 caduti pari al 10,4 % degli incorporati).
La Brigata (che generalmente inquadrava 6000 soldati) venne ricostituita due volte; per rigenerarla furono trasferiti nelle sue file i soldati sardi che militavano in altri reggimenti.
Per questo sforzo venne insignita di:
Nel 1926 la Brigata fanteria "Sassari" venne rinominata 12ª Brigata fanteria e vi confluì il 12º Reggimento fanteria, proveniente dalla Brigata "Casale".
Nel 1934 assunse il nome di Brigata fanteria "Timavo", subordinata alla 12ª Divisione fanteria "Timavo".
Nel 1939 la Brigata cambiò di nuovo ordinamento, diventando 12ª Divisione fanteria "Sassari", perdendo il 12º Reggimento fanteria e acquisendo il 34º Reggimento artiglieria.
Servì sui Balcani nel 1941 con la II Armata, sfondando le linee jugoslave e prendendo Tenin, città che divenne sede del Comando di Divisione fino al 1943, quando successivamente alla caduta del regime fascista il 25 luglio 1943 la Divisione venne dislocata - sempre al comando del generale Francesco Zani - nell'ambito dello schieramento posto a difesa di Roma dal possibile attacco da parte delle truppe tedesche.
La "Sassari" era una delle pochissime divisioni di fanteria italiane ad essere state convertite secondo il nuovo ordinamento Mod. 43 del Regio Esercito, con una buona disponibilità di veicoli corazzati.
Nei giorni successivi alla proclamazione dell'Armistizio, reagendo all'attacco sferrato dalle truppe dell'ex alleato nell'ambito dell'Operazione Achse, prese parte attiva ai combattimenti in difesa della città in località Porta San Paolo insieme alle Divisioni "Granatieri di Sardegna" e "Ariete II" unitamente ai civili romani.
Il 10 settembre, a seguito della fuga di Vittorio Emanuele III da Roma e delle condizioni di resa concordate con l'alto Comando tedesco mentre ancora infuriavano i combattimenti, la Divisione dovette consegnare le armi ai tedeschi e venne sciolta.
L'inno ufficiale della Brigata "Sassari" è "Dimònios" ("Dimonios") (Diavoli), scritto nel 1994 in lingua sarda.
Mostreggiature e Fregi (per basco) del 151º e 152º Fanteria Sassari, 5º Reggimento Genio Guastatori e 3º Reggimento Bersaglieri |
«Su biancu est fide pro non zedere
incontra a s'inimigu, a sos affannos;
su ruju est s'amore pro sos mannos,
pro sa Patria...»
«Il bianco è la fede per non cedere
di fronte al nemico ed alle avversità;
il rosso è l'amore per antenati,
per la Patria...»
Brigata meccanizzata "Sassari" | |||||
Reparto | Sede | ||||
---|---|---|---|---|---|
45º Reparto Comando e Supporti Tattici "Reggio" | Sassari | ||||
3º Reggimento bersaglieri | Capo Teulada | ||||
151º Reggimento fanteria "Sassari" | Cagliari | ||||
152º Reggimento fanteria "Sassari"
|
Sassari | ||||
5º Reggimento genio guastatori | Macomer | ||||
Reggimento logistico "Sassari" | Cagliari | ||||
Nome | Luogo | Data | Descrizione |
---|---|---|---|
Operazione Vespri siciliani | Italia | 25 luglio 1992 - 8 luglio 1998 | Intervento di controllo militare del territorio per la lotta alla mafia. |
Operazione Alba | Albania | marzo - luglio 1997 | Intervento di peacekeeping nella forza multinazionale NATO. |
Operazione Constant Forge | Bosnia ed Erzegovina | 7 ottobre 1999 - 15 marzo 2000 | Comando della Brigata Multinazionale Nord a Sarajevo. |
Operazione Joint Guardian | Kosovo | 24 maggio 1999 - 15 marzo 2002 | Intervento di peacekeeping nella forza multinazionale NATO IFOR. |
Operazione Essential Harvest | Macedonia | agosto - ottobre 2001 | Bonifica da armi e munizioni dell'area balcanica. |
Operazione Domino | Italia | 12 ottobre 2001 - 31 luglio 2006 | Intervento di controllo militare per fronteggiare la minaccia terroristica internazionale sul territorio italiano. |
Operazione Antica Babilonia | Iraq | ottobre 2003 - febbraio 2004 | Intervento di peacekeeping nella forza multinazionale USA. |
Operazione Antica Babilonia | Iraq | dicembre 2005 - giugno 2006 | Intervento di peacekeeping nella forza multinazionale USA. |
Operazione ISAF | Afghanistan | marzo 2007 - dicembre 2007 | Intervento di peacekeeping nell'ambito del Provincial Reconstruction Team italiano di Herat. |
Operazione Strade Sicure | Italia | 4 agosto 2008 - oggi | Intervento di cooperazione con le altre Forze Armate e Forze dell'Ordine per il controllo del territorio metropolitano delle città. |
Operazione ISAF | Afghanistan | ottobre 2009 - aprile 2010 | Intervento di peacekeeping nell'ambito del Provincial Reconstruction Team italiano di Herat. |
Operazione ISAF | Afghanistan | ottobre 2011 - aprile 2012 | Intervento di peacekeeping nell'ambito del Provincial Reconstruction Team italiano di Herat. |
151º e 152º Reggimento
151º Reggimento
Nonostante la situazione di generale pericolo e di grande incertezza, dell'accesa contrapposizione tra potere politico-religioso ed il potere tribale, il reggimento, con coraggio, sovrumano impegno e straordinario spirito di sacrificio, si adoperava con sicuro valore e ferma determinazione per assicurare il successo della missione. Per tutto il periodo di permanenza gli ufficiali, i sottufficiali e i graduati del 151º Reggimento operavano con impegno eccezionale, senza sosta e riposo, profondendo le migliori energie fisiche, morali, intellettuali e professionali per soddisfare le più disparate e complesse attività operative e per alleviare le sofferenze della popolazione. In tale contesto gli uomini del 151º Reggimento, dimostrando elevata professionalità e non comune senso di responsabilità, si rivelavano determinati nei confronti dei prevaricatori e degli ingiusti e generosi con i deboli e con i bisognosi, mantenendo una equidistanza rigorosa e riconosciuta tra i diversi poteri contrapposti. Nel proditorio attacco terroristico del 12 novembre 2003 in An Nasiriyah, vedeva cadere un suo effettivo, che proprio per quegli ideali di pace, solidarietà fra i popoli immolava la sua giovane vita.
Reggimento di fanteria solido, straordinariamente motivato in ogni suo componente e risoluto nelle azioni, che ha contribuito in maniera determinante al successo delle operazioni in Iraq e che ha ulteriormente accresciuto l'immagine del contingente nazionale e ha dato lustro alle forze armate e all'Italia in un contesto internazionale. (An Nasiriyah, 8 ottobre 2003-29 gennaio 2004)[6]»152º Reggimento
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